Il professor Massimo Galli, direttore di Malattie infettive dell’Ospedale Sacco di Milano, non lo nega: gli elementi di rischio nell’apri tutto di oggi esistono, anche al di là del metro di distanza nei bar e nei ristoranti. Cosa dobbiamo temere? «Ci deve preoccupare il fatto che molte persone si siano chiuse in casa, l’8 marzo, con l’infezione. E l’hanno trasmessa in famiglia. Sappiamo che i positivi sono dieci volte tanto quelli trovati. Ora tutti usciranno di casa, senza avere una diagnosi definita e precisa. E questo potrebbe far aumentare il numero dei contagiati. Se ogni giorno vediamo molti casi in Lombardia è perché finalmente molte persone stanno ottenendo un tampone, non sono nuove infezioni, ma la coda di quello che non si è visto».
Leave a Reply